giovedì 30 aprile 2015

Ciò di cui ho Bisogno

Io ho Bisogno di molte cose.

Ho bisogno di stare sola a ragionare, ho bisogno di rielaborare i fatti, di fare riflessioni, di emozionarmi, di vedere le cose dal Mio punto di vista che so essere diverso da quello di chiunque altro al mondo.

Ho bisogno di essere triste a volte, di piangere disperata, di mettermi sotto le coperte e Sentire il dolore. Ho bisogno di essere fiacca e tenere gli angoli della bocca che puntano verso la terra, là dove vorrei sedermi a testa bassa.


Ho bisogno di essere felice la mattina appena sveglia per il solo fatto di Essere, ho bisogno di urlare con la mia vocina da bimba nomignoli dolci per chiamare chi Amo. Ho bisogno delle facce buffe, ho bisogno di cantare in macchina e sotto la doccia, ho bisogno di ballare e scatenarmi davanti allo specchio con la spazzola in mano.

Ho bisogno di guardare il mondo, le strade, le persone, il mare, i fiori, gli alberi, la pioggia. Ho bisogno di sentire l'odore dell'inverno e quello dell'estate.

Ho bisogno di guardarmi allo specchio e riconoscere me stessa. Ho bisogno di sentire il corpo stanco. Ho bisogno di sentire la forza che mi pervade e la sensazione di potercela fare. Ho bisogno di avere paura, di sentire l'adrenalina, di avere il cuore che esce dal petto e lo stomaco al contrario. Ho bisogno di avere la sensazione di andare nella giusta direzione.

Ho bisogno di raccontare,  di scrivere, di parlare, di confrontarmi con me stessa e con gli altri. Ho bisogno della voglia degli altri di avere Me ma non ho bisogno degli altri.


Non ho bisogno che mi ascolti, ho bisogno di sentire che hai voglia di ascoltarmi.
Non ho bisogno di vederti, ho bisogno di sentire che hai voglia di vedermi, di stare con me.

Non  ho bisogno di essere aiutata date, ho bisogno di sapere che hai voglia di aiutarmi. 
Non ho bisogno dei tuoi sorrisi, ho bisogno di sapere che hai voglia di sorridermi.
Non ho bisogno di sapere di Te, ho bisogno di sapere che vuoi parlarmi di Te.
Non ho bisogno che tu corra da me, ho bisogno di sentire che vorresti farlo.
Non ho bisogno di mancarti, ho bisogno di sapere che ti manco.
Non ho bisogno che tu stia Solo con me, ho bisogno di sapere che se avessi Solo me ti basterebbe.
Non ho bisogno che tu rida Solo con me, ho bisogno di sapere che le risa con me sono speciali.
Non ho bisogno che tu faccia la differenza, ho bisogno di sentire che vorresti farla.
Non ho bisogno che tu abbia bisogno di me, ho bisogno di sapere che Io posso fare la differenza per Te. 

Ciò di cui ho bisogno è di essere Me e non ho bisogno di gesti di altri per questo, non ho bisogno che tu faccia o dica qualcosa per cambiarmi la giornata.
Ho bisogno di sentire che hai voglia di Me, che Vuoi Me, Ami Me, perchè sono Io.



domenica 19 aprile 2015

Statisticamente parlando

Spesso quando non sappiamo qualcosa ci affidiamo alla statistica.

"Statisticamente parlando ci sono 3 possibilità su 10 che questo accada" oppure "le statistiche dicono che le cose vanno bene/male".

La statistica è crudele e confortante allo stesso tempo: dà un pollo a chi non ne ha e dà una speranza, a chi ancora non concorre per averlo, di poterne avere uno.

La statistica è un modo di rispondere alle domande, di dirci che non siamo soli o che facciamo parte di una rarità, ci dà una speranza per la quale pregare o una paura contro la quale combattere.

La statistica ci dà una risposta e questo è bene... Ma una risposta che spesso è simile a quelle della pizia a Delfi: una risposta enigmatica, aperta. Spesso non sappiamo comunque da che parte stiamo o staremo, se nella percentuale buona o in quella cattiva.

Se vogliamo, la statistica è democratica, ti dice le cose come le vede, senza per questo chiuderti in una gabbia di certezze presunte, e, democraticamente, ti appioppa una parte della gioia o del problema, anche se non è tua.

La statistica è incerta e per questo puoi scegliere: scegli la risposta che preferisci, la sfumatura che più ti aggrada, la parte che può essere la tua!
Quando la statistica dice che le cose vanno meglio io voglio credere alla statistica. Quando dice che le cose vanno male voglio credere semplicemente che la domanda di partenza fosse sbagliata.
Quando la statistica dà possibilità io penso sempre di poterci rientrare.
La statistica è parziale quindi scegli: quando le cose non vanno è sua la colpa, quando vanno è tuo il merito.
Quando abbatti le statistiche sei un eroe, l'eccezione che conferma la regola, la prova vivente che la giustizia esiste.
Quando rientri nelle statistiche puoi dire che la statistica è ovvietà e tu non sei altro che l'inevitabile.
Sai ched'è la statistica? È na' cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.

Ma pè me la statistica curiosa
è dove c'entra la percentuale,
pè via che, lì,la media è sempre eguale
puro co' la persona bisognosa.

Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d'adesso
risurta che te tocca un pollo all'anno:

e, se nun entra nelle spese tue,
t'entra ne la statistica lo stesso
perch'è c'è un antro che ne magna due.

(Trilussa)