domenica 29 marzo 2015

Quando?

Nelle nostre vite tutti abbiamo bisogno che qualcuno si occupi di noi, almeno per un certo tempo o in realtà per sempre. Abbiamo veramente bisogno di qualcuno che ci voglia bene, che ci osservi, che ci ascolti e che decida per noi il meglio o ce lo indichi, con mano ferma e tanti sorrisi. Quelle persone saranno le più importanti della nostra vita, ci segneranno indelebilmente, nel bene e nel male, e forse passeremo molto del tempo delle nostre giornate a cercare di compiacerle, di essere come loro o, al contrario, a cercare di fuggire il più lontano possibile per "no, non siamo uguali, non ci somigliamo". 

Quando abbiamo cominciato a non volerci più bene? Quando avete deciso di non occuparvi più di me? Quando mi avete lasciata sola? Quando avete deciso che non saremmo più stati dalla stessa parte ma che, invece, io starei stata una cosa ed ognuno di voi un'altra?

Tutti contro tutti, nessuno si fida più di nessuno. 
Tutti ad osservare i non detti, a giungere a conclusioni senza chiedere e chiedersi il famoso perchè delle cose.

Quando abbiamo smesso di essere felici e sciolti tra di noi? Quando abbiamo deciso di essere degli estranei che passano l'uno nella vita dell'altro senza farne parte veramente? Quando abbiamo deciso di essere felici con altri perchè tra di noi non lo eravamo più?

Io forse non ero pronta. Certamente non lo ero. Tuttavia il tempo passa e, come sempre, lava via le incertezze e ti trascina nella quotidianità nella quale bisogna agire, scegliere, camminare, parlare... Senza fermarsi mai perchè fermarsi vuol dire perdersi. 
Come è stato e quando è stato non ti interessa più, devi continuare a camminare, vento in faccia e sangue nelle vene.

Devo ammettere però che io non sono brava: ci sono momenti in cui, anche se il mio corpo non è fermo e continua nelle sue attività quotidiane, la mia mente subisce una scossa e torna indietro, ripercorre questioni e momenti, si pone domande e, per un attimo, fonde passato e presente e mi domando se la realtà che sto vivendo è quella giusta, se questo non sia un mondo costruito dalla mia mente dal quale devo solo svegliarmi.
Mi pare di vedere la realtà vera, quella che non ha subito "quel momento" che ci ha cambiati per sempre.
Questo flash mi lascia inerme, occhi sbarrati, disorientata, come quando ti svegli da un sogno sconvolgente e fatichi a capire dove sei, se nel luogo del sogno o in un altro, cosa sei, se la persona del sogno o un'altra, e chi fa parte della tua vita. Dopo qualche istante realizzo che la realtà non è un sogno e che era il sogno a fingersi realtà.

Tutte quelle domande non hanno più senso e non ha nemmeno senso chiedermi perchè la mia mente continua a tornare indietro, perchè continui a farmi ripercorrere i fatti come se ci fosse un dettaglio che non capisco, che non ho ancora notato e che potrebbe rispondere anche al resto. Non importa più, tutto quello che vorrei è che la mia testa fosse dov'è il mio corpo. E basta. Quando capirai che ciò che hai da mostrarmi non importa più? 


La domanda vera, importante per me più di qualunque altra, quella che resta, alla fine, è solo una... Non è perchè, non è come, non è quanto ma è ancora una volta quando, anche se non voltato più indietro, ma in avanti, là dove Io voglio andare:

Quando smetterò di soffrire?

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