lunedì 8 aprile 2013

Questione di fisica

Ed eccoci al primo post. Ho deciso di aprire questo spazio per condividere con altri le mie elucubrazioni mentali che escono spesso dalla mia testa affollata. La testa di una donna è di per sé affollata. Ad esempio... Ultimamente pensavo... 

Come vorrei potermidimenticare delle cose. O meglio, non attaccarmi a loro come una cozza pronta atirarle su quando l’altro se ne dimentica. Essì, perché la gente dimentica! È un po’ come se vivessimo in bilico su dei paletti di legno in mezzo al mare eci rapportassimo con la gente tramite delle corde: io tengo un capo e tu tienil’altro. Quelle corde sono il nostro rapporto, siamo noi, le cose che cidiciamo, la vita che abbiamo con le persone dall’altro capo della corda. Suquella corda inseriamo, nel tempo, una serie solidi che rappresentano promesse,parole, discorsi, rassicurazioni e così via. Sono solidi colorati, bucati nelcentro attraverso il quale passa la nostra corda. Ognuno ha il suo peso e nonpossiamo sfilarne uno perché ciò comporterebbe che l’altra persona debbaaiutarci, tirando su la corda in modo da far scivolare verso di noi i solidi, eperché se devi sfilarne uno al centro devi toglierne altri. Quella corda pienadi solidi è pesante e l’unico modo per tenerla su e fare in modo che non cadané da un alto né dall’altro o che non ci faccia cadere in acqua entrambi ètenerla stretta, reggerla. Certo non bisogna inserire un solido troppo pesante,che sai di non poter reggere, altrimenti metterai in difficoltà te stesso el’altro! Devi farti i muscoli! Ma sai che belli i muscoli, a chi non piacciono?E poi a furia di tenerla diventa una passeggiata e ci sentiamo fighissimi!Certo all’inizio il nuovo peso con il vecchio peso è faticoso ma se resisti saiche la fatica è ripagata!

Ogni tanto però vorrei potermi un po’ rilassare, solo rilassare perché so chel’altro mi inciterà, mi ricorderà di quei solidi appesi, o che l’altro miliberi per un po’ di un po’ di quel peso tenendola lui più alta. Ma so che ladimenticanza, che è la gravità, e l’incoerenza, che è la pigrizia, son cosediffuse qui, in mezzo al mare… perciò io, che non voglio cadere, far caderel’altro, farci cadere entrambi o mollare la corda mi aggrappo a questa in uncontinuo “attento, si abbassa! Tirala su! Vedi? Ricordi? Quel solido è pesante!Guarda come tira! Ehi ehi attento! Così cadiamo! Ehi non resisto se fai così!”…sì, un po’ è faticoso. Un po’, un po’. Un po’ mi fan male le mani, un po’, ognitanto. E le spalle, un po’, ogni tanto. Vorrei solo rilassarmi un po’ e nonessere sempre io a ricordare ma provare la sensazione, per gli altrifastidiosa, per me piacevolissima, di sentire “ehi ma avevamo inserito quel solido rosso di un kilo! Non ricordi?”.


Fumetto di Daniele Milella

1 commento:

  1. la fisica insegna anche che un corpo caldo trasmette calore ad un corpo più freddo. tu sei nata per essere il corpo caldo. è naturale per te dare ciò che è tuo, il tuo calore, agli altri. ma arriva il momento, in fisica, in cui a furia di cedere uno, e di ricevere l'altro, i due corpi si trovano ad avere al loro interno la stessa quantità di calore. è una situazione di apparente equilibrio in cui ognuno cede e riceve piccole, invisibili, quantità di calore all'altro e dall'altro. continuamente. lavorano entrambi allo stesso livello, per se stessi e per gli altri. Continua a riscaldare, mio adorato corpo caldo, giungerai al tuo perfetto stato di equilibrio.

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