martedì 9 aprile 2013

Il metodo dello studio della matematica



Avete presente quando a scuola eravate alle prese con lo studio della matematica e vi domandavate: "ma a cosa mi serve studiare questa robaccia?" e vi veniva risposto: "ti insegna il metodo"? Ma metodo de che?
 Ecco. Forse ho capito a quale metodo si riferivano quei grandi. Oggi si può dire che ho fatto della matematica un po' il mio metodo.


Vivere dei rapporti umani, affettivi, è come studiare la matematica.
Ogni volta che si parla, si discute si impara una nuova operazione matematica; si parte, ovviamente, da quelle fondamentali: addizione, sottrazione, moltiplicazione, divisione. Il bello arriva quando, davanti all'espressione, non deve essere necessario andare a ripetere ogni operazione fondamentale ad ogni passaggio... altrimenti svolgere l'espressione potrebbe diventare "problematico".
Così si va avanti nello studio della matematica e si imparano cose nuove e si diventa sempre più bravi. Non bisogna mai stancarsi di imparare perchè è certo che mai una nuova operazione imparata sarà l'ultima, almeno non per molto tempo... si studia la matematica per tutta la vita, si diventa sempre più bravi ma non sarai mai bravo in assoluto, dovrai avere la pazienza di continuare a studiare. In questo modo i rapporti umani crescono e diventano sempre più appaganti, belli da vivere, ogni espressione diventa sempre più facile... non c'è un limite di Perfezione, di conoscenza, alla quale si possa arrivare.
Peccato, la vita umana è troppo breve per poter conoscere tutta tutta la matematica tanto da diventare Il matematico e per poter conoscere a tal punto i pensieri dell'altra persona (i quali sono stati imparati giorno per giorno, operazione per operazione, insieme) tanto da diventare tu l'altra persona e l'altra persona te.
Certo, la vita è troppo breve, ma se uno è portato... chissà!

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