martedì 9 aprile 2013

Il fantomatico "flusso e riflusso della vita"


Molte persone vivono ma non si sentono vivi. E' come se attendessero una scossa che smuova le loro interiora, che le faccia sentire persone e non individui. Sono consapevoli però di cos'è la vita: Emozione. E allora cercano l'emozione, quella vera, quella forte che ti sconvolga l'anima: sport estremi, viaggi intorno al mondo nei luoghi dove Dio ha dimenticato il collegamento con le altre terre emerse... Alcuni di loro tornano diversi dopo il lancio nel vuoto, dopo il giro della morte, dopo il viaggio nella miseria del mondo, altri no, altri ancora Pensano di sì. 
Alcuni altri aspettano. Molti tra loro pensano che non ci sia niente da fare, che ciò che possono Sentire è ciò che sentono e ciò che possono Dire è ciò che dicono... insomma, l'Emozione non è per loro. Loro sono troppo duri, si sentono diversi, sbagliati. Non sentono di avere niente e allora si aggrappano a loro stessi: "non ho bisogno di nessuno, io". Poi... Un giorno, Quel giorno, basta una storia, raccontata, letta, ascoltata in tv; basta uno sguardo, incrociato per la strada, di un amico o di un famigliare; basta un'immagine, una scena immortalata in una foto, orchestrata in un film, immaginata. Basta un attimo per catapultarli lì, lì dove l'Emozione penetra dentro e sentono che c'è qualcosa di sbagliato, che "quella persona deve assolutamente saperlo", che devono correre, che devono dare un pugno a qualcosa, piangere, urlare, per Non scoppiare. Un pianeta che ruotava a zonzo nello spazio, sconvolto da una tempesta, poi impazzito, che torna nell'orbita della serenità, torna al suo posto. Finalmente sente di averne uno, sente di partecipare all'orbita degli altri. è strano muoversi e non restare fermi, è strano partecipare al "flusso e riflusso della vita", è strano vedere la propria anima fuori dal proprio corpo, vederla; vederla, magari, negli occhi di qualcun altro.
Finalmente, quel giorno lontano, ci siamo sentiti capaci di dare e di ricevere.

Foto di Silvia Simone



2 commenti:

  1. Forse il caso ha voluto tu mettessi un mio scatto proprio sotto questo post. Mi ritrovo in alcune tue parole... mi sento un po' smarrita e poi arrivi tu, mi aiuti a trovarmi.
    Ti stringo forte amica mia.

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  2. Cerchiamo a lungo l'Emozione lontano da noi, pensando che il mondo potrebbe offrirci tutto e invece siamo bloccati qui, in questo sterile "qui ed ora" che non ha nulla di emozionante da offrirci...penso, però, che si possa andare anche in capo al mondo, ma se non si coltiva dentro di sè la capacità di emozionarsi non sarà valso a nulla. L'emozione deriva da noi, la creiamo noi...del resto, come diceva Schopenhauer, un albero, un arcobaleno, un bambino, non esisterebbero se non ci fosse qualcuno che considerandoli, emozionandosi alla loro vista, desse loro la possibilità di esistere. Da adolescenti si pensa sempre a quando arriveranno "I Momenti": la laurea, il matrimonio, un figlio...come se la vita fosse scandita da queste tappe. guai se si vivesse in funzione di esse, me lo hai fatto notare tu, sono troppo pochi e troppo brevi. l'emozione sta nel viaggio, nelle piccole cose di ogni giorno che ti permettono di arrivare alle tue mete.

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